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Il potenziale del social recruiting internazionale per le aziende

A cura di Simone Formato, PRAXI Risorse Umane


I social network sono ormai protagonisti indiscussi della nostra quotidianità. Inizialmente creati per connettere le persone e condividere contenuti personali, oggi influenzano ogni ambito della nostra vita, inclusa la sfera professionale.

Le aziende, infatti, si preparano ad acquisire competenze sempre maggiori nell’utilizzare queste piattaforme come strumenti di marketing e come canali privilegiati per migliorare l’employer branding. Oltre a essere un’eccellente “vetrina” per pubblicizzare servizi e prodotti, facilitano il networking professionale e la ricerca di candidati, consentendo un contatto diretto e immediato tra imprese e persone.

Così il social recruiting si afferma come uno strumento strategico nell'implementazione e nel miglioramento delle strategie di assunzione, per identificare e attrarre candidati con competenze digitali avanzate. Si rivela particolarmente efficace nel contesto del recruiting internazionale, grazie alla capacità di abbattere barriere geografiche a costi contenuti, o persino nulli.

Esaminiamo gli obiettivi che le aziende oggi si pongono nel processo di ricerca e selezione del personale, evidenziando le opportunità offerte dal social recruiting internazionale.
 

Social recruiting: uno scenario globale

Oggi l’azienda non è più concepibile come un’entità isolata, ma come un attore in continua interazione con l’ambiente esterno e assume un ruolo sempre più rilevante dal punto di vista sociale, anche a livello globale.

La transizione digitale e sostenibile spinge le organizzazioni a rivolgersi all’esterno per ricercare le competenze mancanti internamente. I social network sono gli strumenti che permettono di accedere a una rete internazionale di talenti, e il social recruiting internazionale è il mezzo per attrarre e internalizzare le competenze chiave necessarie per soddisfare le nuove aspettative sociali.

Questo approccio impatta positivamente sull’organizzazione aziendale stessa, migliorandone l’attrattività sul mercato e la produttività.
 

I vantaggi del social recruiting internazionale

Crescere in un mercato globale richiede competenze specifiche per affrontare le sfide e sviluppare strategie di recruiting in grado di oltrepassare i confini nazionali. Sfruttare i vantaggi di un accesso a talenti diversificati consente di beneficiare della ricchezza della diversità culturale, che arricchisce il patrimonio aziendale, oltre a garantire una riduzione dei costi e dei tempi nel processo di assunzione.


Tempi e costi ridotti

Con l’utilizzo dei social network le aziende possono costruire connessioni dirette con talenti ovunque, riducendo significativamente i costi e i tempi destinati a ricerca e selezione.

Alcune statistiche illustrano come i social facilitino l’incontro tra domanda e offerta nel mercato del lavoro1:
  • Linkedin2 conta attualmente quasi 1 miliardo di iscritti in oltre 200 Paesi e 60 milioni sono le aziende aventi una pagina business. Ogni settimana, 52 milioni di persone cercano lavoro su questa piattaforma con circa 101 candidature inviate ogni secondo.
  • Facebook ha circa due miliardi di iscritti; è il social network più diffuso al mondo, nonché il secondo social network più utilizzato dai recruiters per le ricerche.


 
Osservando le statistiche, è facile intuire come l’utilizzo di queste piattaforme da parte delle aziende permetta di accedere con immediatezza a un numero maggiore di talenti, spesso gratuitamente o a costi molto contenuti, impattando significativamente anche sulla riduzione del costo per assunzione (c.d. Cost per Hire).

Social network come Facebook, Instagram e X sono completamente gratuiti, ma non offrono tool premium specifici per la ricerca di personale; Linkedin, invece, può essere utilizzato sia nella versione gratuita sia nella versione enterprise, con abbonamenti mensili variabili tra i 140 e i 700 euro.

Un esempio interessante di utilizzo dei social network lo ritroviamo in un’azienda inglese leader mondiale nella distribuzione di prodotti industriali, la RS COMPONENTS: grazie al social recruiting ha ridotto i costi di selezione di oltre il 50%, abbassando il costo medio per assunzione da 7.500 a 714 sterline3.
 

Valorizzazione della diversità e della multiculturalità

Il tema della Diversity & Inclusion (D&I) è sempre più centrale nel dibattito aziendale. Secondo alcuni studi condotti da McKinsey, le aziende che mantengono o aumentano il loro impegno attivo verso l'inclusione e la diversità tendono a essere più attrattive sul mercato, sia per i potenziali candidati sia per gli stakeholder esterni4. L’impatto è significativo: si nota il 25% in più di probabilità di registrare una redditività superiore alla media rispetto alle realtà che non seguono politiche D&I.

Questo risultato si deve anche a strategie efficaci di social recruiting internazionale, che aiutano ad accedere a candidati con background multiculturali e competenze diversificate, arricchendo così il capitale umano dell’azienda e favorendone il successo.

 

Una strategia per colmare lo skill gap

Si stima che entro il 2030 la mancanza di talenti a livello globale possa superare gli 85 milioni di persone5.

Lo skill gap6, il divario di competenze richieste dal mercato e quelle effettivamente possedute dai candidati, è un tema che desta non poche preoccupazioni nelle aziende, soprattutto in quei settori come l’Information Technology, in cui la carenza di competenze e la difficoltà di reperire persone viaggiano di pari passo con la velocità delle innovazioni e sono destinate ad aumentare vertiginosamente7.

Il social recruiting internazionale può diventare una delle strategie più efficaci per colmare questa discrepanza, grazie alla possibilità di raggiungere candidati in Paesi o regioni nei quali sono presenti più professionisti nella programmazione e nello sviluppo (per esempio India, Pakistan e Cina, ma anche USA, Germania e Olanda)8. Un’occasione anche per l’Italia, posizionata al quartultimo posto in Europa per competenze digitali di base9.

Per rimanere competitive in un mercato globale, le aziende italiane dovrebbero investire nel social recruiting e nell’apprendimento continuo non solo per trovare i migliori talenti, ma anche per promuovere una cultura aziendale a livello internazionale e proiettarsi verso il futuro.

Non dobbiamo però navigare a vista, occorre implementare una strategia di social recruiting internazionale per affrontare le sfide legate all’acquisizione di talenti qualificati in un mondo sempre più connesso.

https://www.qureos.com/hiring-guide/social-media-recruitment-statistics
https://www.linkedin.com/pulse/important-linkedin-statistics-data-trends-oleksii-bondar-pqlie/
https://www.hrmagazine.co.uk/content/other/50-reduction-on-recruitment-costs-how-social-media-became-my-best-friend
https://www.mckinsey.com/featured-insights/mckinsey-explainers/what-is-diversity-equity-and-inclusion
Talent Shortage, la carenza di talenti: cos'è e possibili soluzioni (osservatori.net)
https://springboard.com/blog/business/skills-gap-trends-2024/
https://www.idc.com/getdoc.jsp?containerId=prUS52128824
https://survey.stackoverflow.co/2024/developer-profile%23key-territories
Competenze digitali di base, Italia quartultima in Europa - CorCom (corrierecomunicazioni.it)