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Il punto sulla Transizione 4.0
A cura di Alberto Santin e Fabio Fabris, rispettivamente Coordinatore Nazionale e Consulente Senior della Business Unit Valutazioni Industrial di PRAXI.
Il Piano Nazionale messo a punto dal Ministero dello Sviluppo Economico per supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi, è ormai al suo sesto anno di applicazione.
Nato come Industria 4.0, divenuto successivamente Impresa 4.0 e oggi denominato Transizione 4.0, è passato attraverso varie forme di attuazione (Superammortamento e Iperammortamento, Credito d’Imposta) e modalità di calcolo del beneficio rispetto all’importo dell’investimento: il tutto orchestrato dalle Leggi di Bilancio che si sono succedute in questo arco temporale.
Attualmente ci troviamo nell’ambito applicativo della Legge 178 del 30 dicembre 2020, Legge di Bilancio 2021, che ha previsto per la prima volta la ripartizione dei benefici per i beni materiali ed immateriali in due categorie temporali:
Pertanto, chi avrà pagato acconti nella misura minima del 20% entro il 31/12/2021 e completerà l’investimento entro il 31/12/20221, - nell’ambito dei beni materiali - potrà portare a beneficio sottoforma di Credito d’Imposta:
- fino al 50% dell’importo complessivo dell’investimento, per importi fino a 2,5 milioni di euro
- fino al 30%, per importi compresi fra 2,5 e 10 milioni di euro
- fino al 10%, per importi da 10 a 20 milioni di euro.
Per gli investimenti effettuati dal 01/01/2022 al 31/12/2022, le prime due aliquote si abbasseranno del 10% per i primi due scaglioni, mentre rimarrà invariata quella relativa agli investimenti compresi tra i 10 ed i 20 milioni di euro.
Entrambe le finestre della Legge 178 prevedono che i beni immateriali usufruiranno di un beneficio pari al 20% dell’importo dell’investimento fino a 1 milione di euro.
La Legge di Bilancio 2022, confermando quanto già previsto nella Legge di Bilancio 2021, ha già fissato i parametri per il triennio 2023 – 2025 stabilendo le seguenti aliquote:
In buona sostanza, i benefici per gli investimenti a supporto della trasformazione tecnologica e digitale delle imprese italiane, pur mantenendo una indubbia convenienza, si ridurranno considerevolmente. Molte aziende cercheranno di anticipare gli investimenti per poter godere appieno dei ristori attualmente disponibili, sfidando le non poche difficoltà portate dalla pandemia, fra cui la difficoltà di approvvigionamento di materie prime e componenti dei costruttori.
Ecco l’importanza di essere accompagnati da società di consulenza strutturate come PRAXI, in grado di guidare il cliente verso la transizione non concentrandosi solo sulla certificazione ma offrendo un approccio consulenziale di reale Transizione 4.0. I team PRAXI sono infatti composti da consulenti della Business Unit Industrial e della Divisione Informatica: i primi da sempre a contatto con gli aspetti tecnici del mondo manufatturiero e produttivo in generale; i secondi esperti di interconnessione ed integrazione, profondi conoscitori di sistemi informativi aziendali.
Grazie all’esperienza maturata fin dal 2017, PRAXI è stata partner in progetti 4.0 per oltre 620 imprese, verificando la rispondenza ai requisiti di oltre 20.000 beni per un valore complessivo di oltre 1,8 miliardi di euro.
* Circolare 4E del 30/03/2017 dell’Agenzia delle Entrate